Per quanto
riguarda le persone che si sono ammalate di Sars-CoV 2 "le
condizioni che accomunavano i deceduti rispetto a coloro che
invece non sono deceduti sono state rappresentate dalla presenza
di tre o più malattie, dall'età avanzata, da insufficienza
renale cronica, malattie cardiache, ipertensione
broncopneumopatia cronica ostruttiva, diabete, obesità e ridotto
Gcs". E' quanto emerge da una pubblicazione a cura di un'équipe
di medici e infermieri dell'Unità operativa complessa di Pronto
soccorso e medicina d'urgenza dell'ospedale Madonna del
Soccorso' di San Benedetto, dell'Azienda sanitaria territoriale
di Ascoli sull'ultimo numero dell'Italian Journal of Emergency
Medicine, la rivista scientifica ufficiale della Società
italiana medicina d'emergenza-urgenza (Simeu).
L'articolo, "Polmonite Sars-CoV-2 complicata associata a
insufficienza respiratoria acuta: predittori di mortalità", è
stato redatto dal direttore del reparto Giuseppina Petrelli e da
Paolo Giorgini, con Roberto Alessandroni, Federica Silvestri,
Osvaldo Fratini, Mario Muselli, Stefano Necozione (Università
degli studi de L'Aquila) e Gianluca Moroncini (Università
Politecnica delle Marche). Lo scopo era identificare i parametri
clinici, di laboratorio e terapeutici correlati alla morte tra i
pazienti positivi al Covid-19 ricoverati nella Murg
dell'ospedale per insufficienza respiratoria acuta (Arf) causata
da polmonite da Sars-CoV-2.
L'analisi dell'équipe è stata condotta su 425 pazienti (età
media 67 anni, di cui 279 maschi, il 65,6%), osservati tra il
primo gennaio 2021 e il 4 giugno 2022, durante la pandemia. Lo
studio, frutto del lavoro e della professionalità di medici e
infermieri dell'Uoc di Pronto soccorso e medicina d'urgenza del
"Madonna del Soccorso", ha rilevato - come si legge nella
pubblicazione - "che la grave comorbilità rappresenta fattore di
prognosi negativo per la mortalità nei pazienti affetti da
polmonite interstiziale legata a Sars-CoV-2, mentre le terapie
con l'antivirale remdesivir e anticorpi monoclonali
costituiscono un fattore protettivo". Fondamentali per la
pubblicazione il contributo degli specializzandi della scuola di
specializzazione in medicina d'emergenza e urgenza della
Politecnica Marche diretta dal professor Moroncini, e la
collaborazione con l'Ateneo de L'Aquila per elaborare
statisticamente i dati per stilare l'articolo scientifico.
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