"Un grave disservizio per tutte le
persone della provincia di Macerata che necessitano di protesi,
ortesi e ausili per disabili e pesanti ricadute su otto aziende
ortoprotesiche marchigiane che si trovano costrette a
ridimensionare il proprio organico o persino chiudere l'attività
a causa di una procedura di gara a evidenza pubblica indetta
dall'Azienda Sanitaria Territoriale Ast di Macerata". E' quanto
deunciano l'Unione di categoria Sanità di Confapi Industria
Ancona, Assortopedia-Associazione Nazionale delle Aziende
Ortopediche, e Fioto-Federazione Italiana degli Operatori in
Tecniche Ortopediche.
Nel mirino un appalto dell'Ast l'affidamento del servizio di
gestione, fornitura di protesi, ortesi e ausili per disabili.
Una procedura che, secondo le associazioni di categoria, è in
"contrapposizione con l'accordo quadro regionale approvato con
DGR 957/2023: un listino tariffario degli ausili tecnici per
disabili, adottato dalla regione Marche in accordo con le
Organizzazioni di categoria, perché in grado di salvaguardare
quei principi di universalità ed equità su cui poggiano i Lea
(Livelli essenziali di assistenza)". Sempre secondo la
categorie, "la decisione dell'Ast di Macerata vanifica gli
sforzi congiunti delle parti coinvolte nel garantire
un'assistenza protesica efficiente ed equa per gli utenti
disabili del Ssr, non solo inficiando gli accordi preesistenti,
ma comportando anche un rallentamento nell'accesso alle
prestazioni protesiche da parte degli assistiti della provincia
di Macerata, con conseguente aumento delle disuguaglianze
nell'assistenza sanitaria".
Natascia Properzi, delegata Fioto Marche, sottolinea che "una
recente indagine realizzata da Confindustria Dispositivi Medici
e presentata al 51esimo congresso della Società italiana di
medicina fisica e riabilitativa (Simfer) ha messo in evidenza
l'inadeguatezza dello strumento di gara quale modalità di
erogazione di ausili protesici, soprattutto in termini di tempi
di attesa della fornitura, di carenza di preventiva valutazione
clinica del contesto abitativo, lavorativo o scolastico
dell'assistito; e spesso di integrazione tariffaria a carico
dell'utente quando la scelta finale ricade su un ausilio più
performante rispetto a quello messo a gara".
"L'inadeguatezza delle gare applicate all'Assistenza
Protesica è evidente su tutto il territorio nazionale. Lo
strumento gara compromette ogni volta l'appropriatezza
dell'ausilio fornito all'Utente e non garantisce affatto il
risparmio che viene ogni volta annunciato", sostiene Michele
Clementi, direttore di Assortopedia. Mario Neri, presidente
Sanità di Confapi Industria Ancona, ricorda le "ricadute dirette
di questa procedura pubblica" sulle imprese del settore: "otto
aziende protesiche del nostro territorio si trovano ora nella
condizione di dover licenziare almeno metà del proprio
personale, non potendo erogare le forniture ortoprotesiche: non
hanno partecipato alla gara perché veniva meno all'accordo
tariffario siglato tra le organizzazioni di categoria e la
Regione Marche". E Neri esprime "profondo disappunto sulla
procedura pubblica non solo perché non garantisce la continuità
e la qualità del servizio ai cittadini utenti del Ssr, ma anche
per la modalità con cui è stata condotta".
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