La Medicina di Genere rappresenta uno degli ambiti di ricerca che meglio esprime la complessità della vita dell'individuo. Genere, ambiente, stili di vita e condizioni socio-economiche influiscono sulla salute dell'individuo condizionandone gli esiti di malattia. E' per questo che il Gruppo Italiano Salute e Genere (GISeG) con il Consiglio Regionale della Puglia, convinti che riconoscere le differenze di genere nella ricerca, diagnosi, prevenzione e cura rappresenti un'evoluzione ormai ineludibile, hanno condiviso l'opportunità di riunire a Bari per due giorni, il 21 e 22 giugno, medici, farmacisti, fisioterapisti e infermieri per un convegno nazionale sulla Salute e sulla Medicina di Genere.
La questione verrà affrontata alla luce delle novità normative introdotte di recente: la conferenza Stato-Regioni del 30 maggio 2019 ha infatti approvato il piano attuativo alla cui stesura ha partecipato il GISeG Gruppo Italiano Salute e Genere che, insieme alla legge entrata in vigore in Italia nel 2018 garantisce, per la prima volta, l'inserimento del parametro "genere" nella medicina. Tale parametro - riferisce la nota - è di interesse fondamentale sia per la definizione di percorsi diagnostico-terapeutici che per la sperimentazione clinica dei farmaci. Un risultato inedito nel panorama giuridico nazionale ed europeo.
Saranno Anna Maria Moretti, presidente nazionale GISeG e Mario Loizzo, presidente del Consiglio Regionale, ad aprire i lavori dell'evento rivolto a figure professionali interessate ad ascoltare Specialisti esperti in vari ambiti della Medicina di genere le novità legislative e gli indicatori socio-economici capaci di evidenziare diversità e disuguaglianze di salute. Nel corso del Congresso - è detto ancora - si parlerà anche di ricerca scientifica, innovazioni tecnologiche (dispositivi medici, test diagnostici, prognostici e predittivi, strumenti di digital health) che subiscono ancora oggi condizionamenti significativi.
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