"Il comunicato delle
organizzazioni del Terzo settore riporta affermazioni che
presentano inesattezze ed evidenziano, forse, una scarsa
conoscenza del ruolo del sistema pubblico". Lo sostiene, in una
nota, l'Areus.
In primo luogo, rispetto all'affermazione che "Il piano è
nato su proposta di Areus che, naturalmente si è ben guardata di
prendere in considerazione i rilievi sollevati dalle
rappresentanze degli Ets, già espressi nel 2022, bocciando la
prima stesura del progetto..." l'Areus precisa che
"sull'argomento (co-progettazione e co-programmazione) c'è un
errore di fondo commesso da chi effettua le dichiarazioni. Le
interlocuzioni avvenute con gli Ets sulla nuova proposta di rete
hanno apportato pochissime richieste, per lo più generiche e
comunque non migliorative del piano, volte essenzialmente al
mantenimento di specifiche situazioni locali, non più ottimali e
non orientate all'esigenza di garantire tempi e livelli
qualitativi adeguati alle richieste di soccorso dei cittadini,
nel rispetto dei Livelli Essenziali di Assistenza. Peraltro, la
Giunta ha recepito la richiesta specifica degli Ets di estendere
a 70 anni l'età ammessa per svolgere l'attività di soccorritore,
ritenendola ragionevole e congrua. La Pianificazione della rete,
infatti, è un passaggio che spetta esclusivamente
all'Amministrazione Pubblica, la quale agisce nell'interesse dei
cittadini. Così è avvenuto nella fase a monte, laddove si è
ragionato su bacini di utenza, casistiche, tempi di intervento e
infrastrutture viarie, con l'obiettivo di ottimizzare sia la
rete avanzata che quella di base, con dati alla mano degli
interventi del 118 su tutto il territorio regionale. La
co-progettazione, di cui si parla nella nota, è invece un
istituto mediante il quale la Pubblica Amministrazione instaura
un rapporto di collaborazione con gli Enti del Terzo settore, a
valle dell'avvenuta pianificazione di parte pubblica, al fine di
realizzare specifici e concreti progetti attuativi della
pianificazione dei servizi anche in un'ottica di soddisfacimento
di esigenze comuni pubblico/private".
"La seconda affermazione distorta - prosegue l'Areus - è la
seguente: 'Sulla stessa delibera viene introdotta una
convenzione che ha, nell'oggetto, la possibilità di svolgere
servizio di automedica con solo autista volontario e due
operatori (medico e infermiere) forniti da Areus, quindi con
equipaggio misto, sfruttando, però, quanto previsto per il
servizio di emergenza sanitaria di base con ambulanza eseguito
da soli volontari'. Pare ovvio che un servizio differente debba
avere un differente rimborso così come previsto da un'altra
delibera, la DGR 4/42 del 15 febbraio 2024. In particolare
pretendere di corrispondere per una automedica con autista
soccorritore, lo stesso importo erogato per una ambulanza e 3
soccorritori di cui uno autista, rappresenterebbe un danno
erariale, in primis perché un'automedica è un mezzo in sé meno
costoso e complesso di un'ambulanza, anche in termini di setting
assistenziale/tecnologico".
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