"E' ingenerosa, falsata nella sua
ricostruzione e infondata nei fatti, la rappresentazione secondo
la quale, nell'ambito della campagna vaccinale, le Regioni
procedono per conto proprio e senza un indirizzo unitario". Lo
afferma l'assessore alla Salute della Regione Siciliana, Ruggero
Razza.
"Va ricordato ancora una volta - aggiunge Razza - come le
Regioni non abbiano stabilito che la Fase3 del Piano
(insegnanti, forze dell'ordine, forze armate, penitenziari,
servizi essenziali) anticipasse la Fase2 (fragili e over 70):
ciò, invece, è stato determinato a livello nazionale dalla
struttura commissariale che, a sua volta, ha dovuto recepire le
indicazioni dell'Agenzia regolatrice del farmaco che ha
autorizzato il vaccino di AstraZeneca solo sulla popolazione
under 65, mentre - osserva ancora l'assessore - come è noto, nel
resto del mondo non esiste questa limitazione. Così come è
opportuno ribadire che, proprio nell'ambito della categoria dei
servizi essenziali, le Regione non hanno declinato un ordine di
priorità, che invece era stato chiesto uniforme per tutto il
Paese. E su questo punto non abbiamo mai ricevuto una risposta
da parte della struttura commissariale". "Al posto di sostenere
polemiche, che mortificano migliaia di operatori sanitari -
prosegue l'esponente del governo Musumeci - ci aspettiamo
vengano attivate tutte le procedure per autorizzare gli altri
vaccini già disponibili (a partire dallo Sputnik V) e aumentare
l'approvvigionamento nazionale delle fiale. Se ci fossero
centinaia di migliaia di dosi a settimana, infatti, in ogni
Regione non ci sarebbe neppure il problema di scegliere da dove
partire! Semmai - osserva l'assessore - saremmo tutti ventre a
terra a moltiplicare le sedi vaccinali e distribuire fiale ai
medici di famiglia. Fin dall'inizio dell'emergenza, la Sicilia,
su disposizione del presidente Musumeci, ha scelto
un'organizzazione in collaborazione con la Protezione civile e
il concorso di Forze armate ed enti locali: vorremmo poter
vaccinare per 24 ore al giorno! Senza subire polemiche infondate
e, magari - conclude l'assessore Razza - ricevendo le risorse
umane aggiuntive promesse e finora arrivate in numero contenuto.
Adesso più che mai è tempo di lavorare, non di polemizzare".
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