Cosa che tra giugno e
settembre, secondo l'indagine Fadoi, avviene per totalità dei
medici della Sicilia che usufruiscono dei 15 giorni di vacanze
nel periodo estivo, come garantito dal contratto nazionale di
lavoro. Questo comporta una riduzione degli organici in reparto
che varia tra il 21 e il 30% nel 44% dei casi, tra il 30 e il
50% nel 33% dei reparti, mentre la carenza è tra l'11 e il 20%
nell'22% dei casi. Per chi resta il volume di lavoro aumenta nel
55% dei casi e ciò incide "abbastanza" sull'assistenza offerta
ai cittadini nel 55% dei nosocomi, "molto" in un altro 16%,
"poco" nel 20% dei reparti e mai "per nulla".
A risentirne nello specifico sono poi le attività
ambulatoriali, che diminuiscono le loro attività nel 61% dei
casi e chiudono del tutto in un altro 17% degli ospedali. Appena
l'11% garantisce invece l'invarianza nel numero e nei tempi
delle attività negli ambulatori, che sono rimodulate nei tempi
ma invariate nel numero di prestazioni sempre nell'11% di casi.
Se pur riducendo le attività d'estate gli ospedali non chiudono
per ferie lo si deve ai sacrifici sostenuti dai medici per
coprire la carenza di personale già di per se cronica. Ecco così
che il 22% tra giugno e settembre vede qua e là saltare i riposi
settimanali che pure dovrebbero essere sempre garantiti. Nello
stesso arco temporale il 39% è obbligato coprire i turni
notturni con attività aggiuntive, mentre il 55% è chiamato a
garantire anche i turni in pronto soccorso (il 44% anche al di
fuori del periodo estivo). "E questo - denuncia a sua volta il
Presidente della Fondazione Fadoi, Dario Manfellotto, va a tutto
discapito dell'attività delle medicine interne, che già dotate
di un minor numero di professionisti sanitari in rapporto alla
complessità dei pazienti trattati, finiscono così per perdere
ulteriori quote di personale, che anziché essere presente in
reparto è dato 'in prestito' ai pronto soccorso". "I dati della
Survey - afferma Giuseppe Lo Faro, presidente di Fadoi Sicilia -
rispecchiano appieno l'attuale situazione dei reparti di
Medicina Interna della Regione. Già dall'inizio del mio mandato,
insieme a tutti i membri del Consiglio Direttivo, abbiamo preso
coscienza di tali problematiche e avviato un dialogo
istituzionale per migliorare l'assistenza dei pazienti
ricoverati nei Reparti di Medicina Interna e le condizioni di
lavoro del personale. Ringrazio tutti gli internisti siciliani
perché, come conferma anche la survey, con il loro lavoro e i
loro sacrifici stanno evitando il collasso della sanità
Siciliana"
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