"Il primo medico argentino ha
preso servizio, nei prossimi giorni ne arriveranno altri e non
solo per la carenza di personale al pronto soccorso, ma anche
per altri importanti reparti ospedalieri. Essendo oriundi
italiani sono intenzionati a restare sulla penisola, non è
soltanto un 'prestito' come è successo durante il Covid, ma è un
trasferimento definitivo". Lo ha annunciato il prefetto di
Agrigento, Filippo Romano, dopo un tavolo tecnico tenuto, nel
palazzo dei Governo, per fare il punto della situazione
sull'emergenza pronto soccorso dell'ospedale San Giovanni di
Dio.
"Sono finiti i lavori nell'area di emergenza e non è più
dunque necessaria l'installazione di una tensostruttura. Del
resto abbiamo sempre saputo che il problema vero è sempre stato
legato alla carenza di medici - ha spiegato Romano - . Su mia
specifica richiesta, tutti i reparti dell'ospedale saranno
invitati a dare il proprio contributo al pronto soccorso: i
malati vanno trasferiti nel tempo più breve possibile ai
reparti, il pronto soccorso deve essere un punto di passaggio,
tranne che per i codici rossi".
Nei giorni scorsi, sollevando il problema del malfunzionamento
del pronto soccorso di Agrigento, con lunghissime ore d'attesa,
c'era stato anche un sit-in di sindaci. "L'Argentina è un Paese
in grave crisi, dove la classe media affronta problemi seri. I
medici sono di origine italiana e hanno diritto di tornare per
ricostruirsi una vita, spostando anche la famiglia. La
Prefettura li agevolerà, alla riunione era presente anche il
questore Emanuele Ricifari e si cercherà di studiare un canale
specifico per loro - ha spiegato il prefetto - Saranno una
ventina per Agrigento e daranno una grande boccata d'ossigeno".
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