Evitare inutili allarmismi tra i
cittadini, ma i dati delle ultime settimane, del Dipartimento
per le attività sanitarie e osservatorio epidemiologico (Dasoe)
della Regione Siciliana, fanno emergere che nella regione ci
sono numeri che preoccupano sul fronte dell'infezione da Covid.
E' stato proprio il Dasoe a dare indicazioni alle aziende
sanitarie e alle aziende ospedaliere dell'Isola di applicare le
nuove disposizioni per contenere i contagi dettate nei giorni
scorsi dal ministero per la salute.
"Noi siamo già in linea da tempo con l'esecuzione dei tamponi
sui pazienti che al triage dei nostri pronto soccorso hanno
sintomi del Covid - spiega il direttore sanitario dell'azienda
Arnas Civico, Gaetano Buccheri che sovrintende anche l'ospedale
dei bambini 'Di Cristina' e l'oncologico 'Maurizio Ascoli' -.
Sono precauzioni che abbiamo sempre adottato".
Ma Buccheri, ieri, ha inviato una circolare a tutti i
direttori delle unità per sottolineare che "in considerazione
della recrudescenza dell'epidemia Covid-19 si invitano tutti i
direttori a vigilare sull'utilizzo delle mascherine da parte dei
visitatori dei degenti, oltre che degli operatori sanitari,
specie nelle unità in cui risultano ricoverati pazienti con
infezione da Covid accertata, in cui risultano attivate le
cosiddette 'bolle'". Sarà cura degli stessi direttori valutare
di sospendere l'ingresso dei visitatori in caso di focolai, se
necessario. Insomma, è raccomandato l'uso delle mascherine. "Lo
facciamo a tutela sia dei pazienti ricoverati - spiega - che
anche a tutela dei sanitari e dei parenti che fanno visita ai
loro cari". Il test per il Covid dovrà essere fatto anche su
coloro che, arrivati al pronto soccorso, dicono di aver avuto
contatti stretti con persone positive all'infezione. Il test è
inoltre raccomandato sui pazienti senza sintomi che devono
accedere ai reparti più delicati come, per esempio, oncologia,
ematologia, malattie infettive, terapia intensiva. In queste
aree sanitarie non potranno accedere parenti e lavoratori
sintomatici. La Sicilia si prepara a ricevere, da ottobre, i
nuovi vaccini 'XB1.5', aggiornati alle ultime varianti del
Covid. Ne arriveranno poco più di 23mila a settimana.
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