"Vogliamo portare il messaggio che
la questione di salvare il sistema sanitario pubblico non è
prerogativa degli operatori sanitari, ma deve essere interesse
di tutti: operatori, cittadini e portatori d'interesse". A
Trento, ad aprire l'incontro "Salviamo la sanità pubblica"
nell'auditorium dell'Ospedale Santa Chiara di Trento, è stata la
dottoressa Sonia Brugnara, di Cimo Fesmed, che ha citato come
"madre di tutti i problemi" nella sanità "il definanziamento del
servizio sanitario pubblico negli ultimi dieci anni".
Tra i problemi riscontrati, la riduzione dei posti letto e le
liste di attesa che si allungano. In Trentino ci sono stati "300
posti letto ridotti negli ultimi dieci anni, che equivale alla
chiusura di quattro ospedali periferici", ha riportato Brugnara,
che ha aggiunto anche che "è aumentata la percentuale dei
pazienti che sta rinunciando alle cure, sia per i costi legati
al rivolgersi alle strutture private, sia per l'aumento delle
liste d'attesa". Un dato positivo, ha detto Brugnara, c'è. "Il
Trentino ha dimostrato di essere una delle regioni più virtuose
per l'aspettativa di vita per i pazienti. In Trentino abbiamo 84
anni di vita rispetto agli 80 della Campania. Un obiettivo che è
stato raggiunto dagli operatori sanitari e nonostante le
condizioni avverse della sanità pubblica".
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