"Che senso ha, e soprattutto, a
chi giova veramente realizzare a Terni un nuovo ospedale sul
sito attuale, attraverso un project financing con soldi privati,
quando si potrebbero utilizzare, a tale scopo, risorse pubbliche
disponibili sul fondo Inail che ha una capienza di oltre 40
miliardi di euro, e quindi sufficienti ad intervenire
contestualmente anche su quello di Narni e Amelia?": è quanto
intende chiedere direttamente alla presidente della Regione
Umbria, Donatella Tesei, il consigliere regionale Fabio
Paparelli (Pd), attraverso un'interrogazione che sarà depositata
nei prossimi giorni.
"Ritengo doveroso - spiega Paparelli, secondo quanto
riferisce una nota della Regione - fare chiarezza su questo
aspetto perché la situazione che riguarda il nuovo ospedale
inizia ad assumere contorni controversi e, per certi versi,
opachi. Perché, ad esempio, la presidente della Regione ha
deciso di affidare la valutazione del project ternano
all'assessore alla viabilità e ai trasporti Enrico Melasecche,
bypassando di netto le competenze del collega della Sanità, Luca
Coletto. Non sarà forse perché l'assessore veneto ha già dato
prova, nella sua regione, di ritenere controproducente dal punto
di vista finanziario e della qualità dei servizi erogati,
l'ingresso di fondi privati per la realizzazione di nuovi
ospedali? O forse perché lo stesso ha bocciato a suo tempo il
progetto Stadio-Clinica perché illegittimo?".
"E ancora - prosegue il consigliere - l'ostinata volontà di
realizzare questo nuovo presidio sanitario sulla stessa area
dell'attuale a quale logica risponde, visto che gli stessi
operatori sanitari lo ritengono una follia e tutti sono
contrari? Perché non intendono realizzarlo in una zona libera
dal traffico e collegata alle grandi vie di comunicazione? Ci
spieghino perché ci si ostina a pagare quasi un milione di euro
di affitto all'anno per mantenere gli uffici della Asl in via
Bramante, quando sarebbe possibile portarli, insieme ad una
nuova casa della Salute, al Santa Maria della Misericordia, una
volta realizzato altrove il nuovo ospedale? Quelle risorse, ad
esempio, potrebbero essere utilizzate a beneficio di nuove
strutture sanitarie".
"Queste semplici domande - conclude il consigliere regionale
- se le stanno ponendo i ternani che hanno a cuore la sanità
pubblica e non hanno interesse a perorare la causa di certi
costruttori e a pagare fior di consulenze private. Il rischio
che intravedo è quello di rimpinguare la tasche di qualche
impresa privata, così come già avvenuto con l'ex Milizia, e
puntare a dimezzare la capacità di cura e accoglienza
dell'ospedale di Terni. La presidente Tesei dica pubblicamente
se ha davvero a cuore la salute di questa parte dell'Umbria
piuttosto che gli interessi di gruppi e imprese private.
Dimostri che non intende trattare i ternani come cittadini di
serie B visto ciò a cui stiamo assistendo. Tutto lascia pensare
che l'obiettivo non dichiarato sia quello di depotenziare Terni
nell'ottica della creazione di un'azienda unica ospedaliera
regionale".
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