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Celebrato a Trieste il 163/o anniversario dell'Esercito

Celebrato a Trieste il 163/o anniversario dell'Esercito

Cerimonia dell'alzabandiera nella sede del Comando Fvg

TRIESTE, 03 maggio 2024, 16:42

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

Nell'ambito delle celebrazioni del 163/o anniversario dell'Esercito italiano oggi a Villa Necker a Trieste, sede del Comando militare Esercito 'Friuli Venezia Giulia', si è svolta la cerimonia dell'alzabandiera solenne con la lettura dell'ordine del giorno del presidente della Repubblica e del capo di Stato maggiore dell'Esercito.
    Sabato e domenica prossimi, in piazza Unità d'Italia, sarà presente uno stand promozionale di forza armata aperto al pubblico dalle 10 alle 18.
    "All'indomani dell'unificazione del Regno d'Italia - riporta una nota che ripercorre il processo di fondazione dell'Esercito - il ministro della Guerra del re d'Italia, Vittorio Emanuele II, riconfigura l'Armata sarda nel primo Esercito italiano. Il piccolo esercito regionale dell'ex-re di Sardegna non è più sufficiente ad assolvere i complessi compiti che dovrà affrontare a base nazionale. Le operazioni di unificazione di tutte le forze militari disponibili nel Paese iniziano negli ultimi mesi del 1859, concludendo una prima fase organizzativa nel 1861.
    Nella nota n. 76 del 4 maggio 1861 infatti il ministro Manfredo Fanti 'rende noto a tutte la Autorità, Corpi ed Uffici militari che d'ora in poi il Regio Esercito dovrà prendere il nome di Esercito italiano, rimanendo abolita l'antica denominazione d'Armata sarda'. Da allora la forza armata ha operato incessantemente, in Patria e all'estero, sia in tempo di pace che di guerra, per assolvere i compiti istituzionali assegnati dalla Carta costituzionale e dalle leggi dello Stato. I primi anni di vita furono scanditi da una lunga operazione di mantenimento dell'ordine e della sicurezza pubblica nei territori già appartenuti all'ex-regno delle Due Sicilie e dalla sfortunata conclusione della Terza guerra d'indipendenza. Il 20 settembre 1870, il IV Corpo d'armata, agli ordini del generale Raffaele Cadorna, entrò in Roma, dando all'Italia la sua nuova e definitiva Capitale".
   

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