Hanno chiesto di essere processati
con rito abbreviato otto dei dieci pakistani arrestati lo scorso
anno e ritenuti una cellula terroristica collegata al 'Gruppo
Gabar', a sua volta legato a Zaheer Hassan Mahmoud, il 27enne
che a settembre del 2020 attaccò la ex sede del giornale
satirico Charlie Hebdo a Parigi, ferendo a colpi di mannaia due
persone.
Gli avvocati di altri due indagati, uno dei quali latitante,
continueranno a discutere l'udienza preliminare il 30 maggio al
termine della quale potranno essere rinviati a giudizio o
prosciolti.
L'abbreviato, davanti alla giudice Marina Orsini, è previsto
per il 12 luglio e la sentenza potrebbe arrivare a settembre.
Secondo quanto ricostruito dalla Digos, coordinata dal pm Monica
Abbatecola, il gruppo aveva una delle basi principali a Genova,
nel quartiere di San Benigno. Sono accusati di associazione
terroristica internazionale. In manette finirono Yaseen Tahir,
24 anni, fermato a Reggio Emilia e ritenuto il capo, Ahmad
Waqas, 32 anni, fermato a Chiavari, Tasawar Iqbal, 29 anni, a
Genova, Noman Akram, 23 anni, preso a Firenze, Nauman Ali' , 23
anni, fermato a Treviso; Shoeb Aktar, 27 anni arrestato a Bari,
Raan Nadem detto "il maestro", 33 anni, bloccato in Francia. Alì
Moksine è ancora latitante. A questi si sono aggiunti due
personaggi ritenuti minori estradati nei mesi scorsi dalla
Francia.
Il gruppo si stava organizzando per trovare sede e armi. Il
capo della cellula italiana, con lo status di rifugiato politico
dal 2015, era stato arrestato in Francia nel febbraio 2022
perché trovato mentre girava per strada con un coltello. Dopo
due mesi era tornato a Chiavari da dove poi era partito per
l'Emilia Romagna.
La Digos, guidata dal primo dirigente Riccardo Perisi, ha
ricostruito la rete di rapporti e di contatti e ha scandagliato
il web dove il gruppo pubblicava video sui social mostrandosi
con machete, fucili e kalashnikov. Due mesi prima dell'attentato
sotto l'ex sede di Charlie Hebdo, alcuni degli arrestati si
erano fatti una foto sotto la torre Eiffel con l'attentatore e
l'avevano postata sui social scrivendo "abbiate un po' di
pazienza… ci vediamo sui campi di battaglia".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA