Nel 2023 gli occupati nelle Marche
sono stati 641 mila, 2mila in più rispetto al 2022 (+0,3%), meno
della media del Centro (+1,5%) e dell'Italia in generale
(+2,1%). Cresce il numero dei lavoratori dipendenti, sia a tempo
determinato (+2,8%) sia a tempo indeterminato (+2,9%), mentre
gli autonomi hanno una perdita di 12mila unità (-8%). È quanto
emerge dall'elaborazione di Ires Cgil Marche dei dati Istat.
Tra i dipendenti, aumenta il lavoro a tempo pieno (+4,2%) e
diminuiscono i lavoratori a tempo parziale (2,7%). L'occupazione
maschie è stazionaria (-0,1%), mentre le donne occupate
registrano una lieve crescita (+0,8%). Il tasso di occupazione
femminile si attesta al 60,7%, quello maschile (74%). Tra i
macrosettori, le costruzioni registrano la maggiore crescita
(+7,8%). Dall'altra parte, l'industria registra invece un calo
degli occupati (-2,3%), in controtendenza con l'andamento
dell'industria a livello nazionale (+2%). Diminuiscono i
disoccupati (-17,3%) e il tasso di disoccupazione generale,
fenomeno registrato anche nel Centro Italia e nell'intero Paese,
sebbene nelle Marche risulti più marcato. La diminuzione ha
coinvolto sia gli uomini (-15,8%) che le donne (-18,6%). Rimane
stabile il numero di inattivi (fenomeno in controtendenza
rispetto all'Italia e al Centro in cui gli inattivi
diminuiscono).
"L'aumento dell'occupazione non è attribuibile solo
all'aumento degli occupati, ma anche alla diminuzione della
popolazione in età da lavoro", commenta Eleonora Fontana
segretaria regionale Cgil Marche. "Nella regione cresce
l'occupazione ma solo nelle costruzioni, nel commercio e nei
servizi. Si registra invece una diminuzione significativa
nell'industria. Chiediamo alla giunta un cambio immediato di
rotta".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA