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Da Francesca a Francesco, nuovo documento di laurea

Da Francesca a Francesco, nuovo documento di laurea

Cerimonia a Urbino per studente trans a sei anni dal titolo

URBINO, 17 maggio 2024, 19:34

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

Dopo la laurea il percorso di transizione e dunque una nuova identità di genere: per questo l'Università di Urbino ha deciso di conferire un nuovo certificato di laurea all'ex dottoressa Francesca ora dottor Francesco.
    E' la prima volta di una cerimonia di conferimento di un certificato di laurea a una persona trans e l'evento si è tenuto a sei anni di distanza dal conseguimento del titolo in Lingue e culture straniere, nel 2018, e a seguito del percorso di transizione. Protagonista Francesco Cicconetti, oggi divulgatore e creator molto conosciuto sui social, in tv e sulla stampa, voce affermata del movimento Lgbtqia+, emozionato di tornare nel suo Ateneo "seduto dall'altra parte".
    "Potrò finalmente appenderla - ha scherzato Francesco .
    L'Università non può rivoluzionare la società, ma può attuare delle pratiche per le persone trans".
    Ieri, in occasione della Giornata internazionale contro l'omofobia, la bifobia e la transfobia e della presentazione del libro "Scheletro Femmina" scritto da Francesco, che racconta la sua storia, è avvenuta la consegna della pergamena da parte del rettore dell'Università di Urbino, Giorgio Calcagnini e del prorettore alla didattica Giovanni Boccia Artieri.
    "Abbiamo avviato da tempo la costruzione di un progetto sulla sostenibilità - ha affermato il rettore - termine che normalmente viene associato all'ambiente. Noi la consideriamo la caratteristica di una comunità aperta e che cresce. Riteniamo inoltre che le differenze siano un valore. Se stiamo riuscendo in questo obiettivo è grazie alla professoressa Viganò, prorettrice alla Sostenibilità e alla Valorizzazione delle Differenze, e al personale tecnico amministrativo".

   In occasione della cerimonia, Francesco ha ripercorso alcuni passaggi fondamentali della sua vita, come quello del coming out: “E’ un enorme atto di fiducia e un rischio, - ha detto -  si ha paura di non essere amati come prima. Io ho usato solo una frase: sono un ragazzo trans, magari ne parliamo. Non è scontato avere una rete familiare così solida come la mia. Questo è il motivo che mi permette di fare divulgazione e mi fa sentire sicuro”. Nel racconto non sono mancati gli anni “turbolenti” dell’Università, durante i quali “ho fatto i conti con la mia identità”, fino ad oggi: "si pensa ancora che le persone trans siano riconoscibili, fatte in un certo modo… Ho una vita normale, ho una ragazza con cui convivo, un cane, addirittura la moto”. In Italia a disciplinare la riassegnazione di sesso e genere anagrafico è la legge 164, modificata dal decreto legislativo 15 del 2011. Ed è alla luce di una sentenza che Francesco Cicconetti ha potuto “chiudere il cerchio” cambiando il proprio nome sul diploma di laurea. “Finalmente - ha detto al momento della consegna - potrò appenderla”.

   “Oggi - il commento del professor Giovanni Boccia Artieri, che ha dialogato con l’autore - saniamo una ferita. Lo facciamo nella Giornata internazionale contro l'omofobia, la bifobia e la transfobia, istituita il 17 maggio 1989, giorno in cui l'Organizzazione Mondiale della Sanità ha rimosso l'omosessualità dalla lista delle malattie mentali, perché ci sono ancora persone che credono di poter affermare i propri diritti calpestando quelli degli altri”.
   

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