"Sandra era allegra, cordiale,
amichevole. Non si è mai data arie, si sentiva una donna comune,
ma non lo era. Era unica: era la Marilyn italiana, sempre
elegante e mai volgare". Orietta Berti ricorda così Sandra Milo,
scomparsa questa mattina a Roma, a 90 anni.
"Per me era un'amica sincera - continua la cantante che ha
lavorato con lei e Mara Maionchi nel programma Sky Quelle brave
ragazze -, ci conoscevamo da tanto tempo, dalla sua trasmissione
iconica Piccoli Fans, alla quale mi invitava sempre. Ma ogni
volta che ci incontravamo in qualche trasmissione, ci prendevamo
del tempo nel mio o nel suo camerino".
Con Quelle brave ragazze hanno lavorato insieme quasi un
mese. "E lei era così attiva, alle 8 in punto era già pronta,
trucco e parrucco. Anche se era autunno, se andavamo su stradine
di paesi, lei non rinunciava mai ai tacchi a spillo: e così
quando si incastrava tra i sanpietrini io le tiravo su una gamba
e Mara recuperava la scarpa incastrata. Quanti tacchi ha
pelato..."
Il ricordo di Orietta, che non nasconde di aver pianto questa
mattina con Maionchi, è però leggero e poetico. "Lei era così,
ci lascia il suo sorriso, la sua aria sbarazzina da ragazzina
che non era invecchiata. E poi era così poetica: un giorno
eravamo a Siviglia e passa un motoscafo. Per lei la scia
lasciata era un 'velo da sposa che svolazza'. In tutto vedeva il
lato poetico delle cose. Credeva nell'amore e aspettava ancora
l'uomo ideale, il principe azzurro. Sembrava una bimba di 10
anni, ma era molto profonda e colta, nonostante una vita privata
molto dura, dedicata ai tre figli che ha cresciuto da sola".
Orietta Berti ricorda, con un sorriso, anche qualche piccola
mania di Sandrocchia: "Esigeva sempre una colazione principesca
e così, quando giravamo per la trasmissione, prima facevamo la
colazione per le riprese e poi quella per Sandra".
Ma da lei mai nessuna parola contro amici e colleghi. "Non
l'ho mai sentita spettegolare, mai una frase invidiosa. Era una
grande lavoratrice, rispettosa degli altri. È stata una diva
negli anni Sessanta, ma non si è mai montata la testa".
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