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Orietta Berti, 'Milo diva che aspettava ancora il grande amore'

Orietta Berti, 'Milo diva che aspettava ancora il grande amore'

"Solare, allegra, e non rinunciava mai ai tacchi a spillo"

ROMA, 29 gennaio 2024, 14:47

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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"Sandra era allegra, cordiale, amichevole. Non si è mai data arie, si sentiva una donna comune, ma non lo era. Era unica: era la Marilyn italiana, sempre elegante e mai volgare". Orietta Berti ricorda così Sandra Milo, scomparsa questa mattina a Roma, a 90 anni.
    "Per me era un'amica sincera - continua la cantante che ha lavorato con lei e Mara Maionchi nel programma Sky Quelle brave ragazze -, ci conoscevamo da tanto tempo, dalla sua trasmissione iconica Piccoli Fans, alla quale mi invitava sempre. Ma ogni volta che ci incontravamo in qualche trasmissione, ci prendevamo del tempo nel mio o nel suo camerino".
    Con Quelle brave ragazze hanno lavorato insieme quasi un mese. "E lei era così attiva, alle 8 in punto era già pronta, trucco e parrucco. Anche se era autunno, se andavamo su stradine di paesi, lei non rinunciava mai ai tacchi a spillo: e così quando si incastrava tra i sanpietrini io le tiravo su una gamba e Mara recuperava la scarpa incastrata. Quanti tacchi ha pelato..." Il ricordo di Orietta, che non nasconde di aver pianto questa mattina con Maionchi, è però leggero e poetico. "Lei era così, ci lascia il suo sorriso, la sua aria sbarazzina da ragazzina che non era invecchiata. E poi era così poetica: un giorno eravamo a Siviglia e passa un motoscafo. Per lei la scia lasciata era un 'velo da sposa che svolazza'. In tutto vedeva il lato poetico delle cose. Credeva nell'amore e aspettava ancora l'uomo ideale, il principe azzurro. Sembrava una bimba di 10 anni, ma era molto profonda e colta, nonostante una vita privata molto dura, dedicata ai tre figli che ha cresciuto da sola".
    Orietta Berti ricorda, con un sorriso, anche qualche piccola mania di Sandrocchia: "Esigeva sempre una colazione principesca e così, quando giravamo per la trasmissione, prima facevamo la colazione per le riprese e poi quella per Sandra".
    Ma da lei mai nessuna parola contro amici e colleghi. "Non l'ho mai sentita spettegolare, mai una frase invidiosa. Era una grande lavoratrice, rispettosa degli altri. È stata una diva negli anni Sessanta, ma non si è mai montata la testa".
   

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