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Filarmonica Romana, il debutto del violoncellista László Fenyö

Filarmonica Romana, il debutto del violoncellista László Fenyö

Il musicista ungherese il 25 aprile al Teatro Argentina

ROMA, 23 aprile 2024, 15:08

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

Il violoncellista ungherese László Fenyö debutta alla Filarmonica Romana il 15 aprile con un omaggio ai grandi autori del suo paese, Liszt, Bartók, Kodály e Dohnányi. Il musicista, che si esibisce di rado nella capitale, sarà protagonista della serata alla Teatro Argentina con la pianista russa Julia Okruashvili.
    Salito alla ribalta nel 2004 quando a 29 anni ha vinto il Concorso Internazionale "Pablo Casals" a Kronberg in Germania, László Fenyö è ad oggi il più celebre violoncellista ungherese, fra i migliori musicisti del suo paese, insignito del Premio Franz Liszt assegnato dal ministero della Cultura. Interprete brillante, dalle grandi capacità tecniche ed espressive, si è esibito negli ultimi anni sui più importanti palcoscenici del mondo, tra cui Concertgebouw di Amsterdam, Wigmore Hall di Londra, Gasteig di Monaco. Intensa è stata la collaborazione con il compositore e direttore Krysztof Penderecki con cui si è esibito diverse volte.
    Per la sua prima volta all'Accademia Filarmonica Romana, ha scelto Béla Bartók con la Rapsodia n. 1 originariamente scritta per violino e pianoforte di cui il compositore, su richiesta di Pablo Casals, approntò una versione per violoncello e pianoforte. Dello stesso autore saranno proposte le celeberrime Danze popolari rumene Sz. 56, nate per pianoforte nel 1915 (qui nella trascrizione per violoncello e pianoforte di Luigi Silva).
    Il programma prevede poi la Sonata n. 1 op. 4 per violoncello composta fra il 1909 e il 1910 da Zoltán Kodály, e un omaggio a Franz Liszt con la trascrizione per violoncello e pianoforte del celebre notturno Sogno d'amore. Sarà ricordato anche Ernő Dohnányi (1877-1960), padre spirituale della musica ungherese, con la suite Ruralia Hungarica, fra le sue opere più celebri che riprende melodie popolari della Transilvania. Infine il tributo di Kodály a Johann Sebastian Bach con la trascrizione di tre Preludi di corale.
   

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