Il governatore della Sardegna
Christian Solinas è intenzionato ad adottare oggi l'ordinanza
per posticipare le chiusure di bar e ristoranti dalle 18 -
orario previsto nel Dpcm - rispettivamente alle 20 e alle 23.
Non prima, però, di aver condiviso la bozza finale con il
Governo. Il ministro degli Affari regionali Francesco Boccia ha
infatti annunciato già ieri l'impugnazione di tutti i
provvedimenti presi dalle singole Regioni che aggirino il
decreto. Anche per questo Solinas, in accordo con il Comitato
tecnico scientifico, intende legare le misure che allargano le
maglie del Dpcm a una griglia di parametri sulla base del numero
dei contagi e dei ricoverati ogni 100mila abitanti: se si supera
un certo livello, la Regione si impegna a chiudere ciò che in
deroga al Dpcm ha voluto aprire.
D'altra parte l'ordinanza dovrebbe contenere altre misure che
alleggeriscono la rigidità di quelle del Governo: l'apertura dei
teatri prevedendo una capienza del 20% e - forse - delle
palestre, escludendo però l'utilizzo degli spogliatoi. Prevista
poi la riduzione dei collegamenti aerei da e per l'Isola (due
voli andata e ritorno su Cagliari per Roma e Milano, un volo a/r
a testa per Olbia e Alghero) per testare con più facilità i
passeggeri in arrivo ricorrendo ai test antigienici che la
Protezione civile nazionale sta inviando in Sardegna.
Ma se i ministri dei Trasporti e della Salute, De Micheli e
Speranza, avrebbero già dato un sostanziale via libera sulle
materie che li riguardano, resta l'incognita Boccia. Così,
Solinas intende condividere con Roma i dettagli del
provvedimento anche perché, avrebbe detto ieri durante il
vertice fiume con i capigruppo di maggioranza e opposizione e i
membri del Comitato scientifico regionale, "è inutile farlo se
poi sarà impugnato". Dovrebbero invece passare il vaglio di Roma
senza problemi, le misure più restrittive rispetto al Dcpm:
scuole superiori chiuse con la didattica a distanza che passa al
100% e riduzione dei posti nei trasporti pubblici locali sino al
50% di quelli disponibili.
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