"Voglio essere libero, tornare a divertirmi". E' una delle spiegazioni che Earvin 'Magic' Johnson ha dato nell'annunciare a sorpresa, la notte scorsa a Los Angeles, le dimissioni dalla presidenza dei Lakers, la squadra con la quale da giocatore ha vinto tutto. Johnson, in carica da poco più di dure anni, ha tenuto una conferenza stampa allo Staples Center prima della partita, poi persa, dei gialloviola contro Portland, aggiungendo ulteriore amarezza ad un'altra stagione fallimentare, che nonostante l'arrivo di un fuoriclasse come LeBron James si sta per chiudere in anticipo con la mancata qualificazione ai playoff. A quanto ha detto lo stesso Magic, nessuno dei vertici della franchigia, a cominciare dalla proprietaria Jeanie Buss, sua grande amica, nè dello staff tecnico era stato avvertito del progetto di abbandono. "Non avevo il coraggio di dirglielo in faccia", ha ammesso l'ex stella del basket parlando della Buss. Anche LeBron, che era stato convinto proprio da Johnson ad approdare ai Lakers, sarebbe stato all'oscuro. Tra le cause del divorzio, ci sarebbe stato anche il difficile rapporto con il coach, Luke Walton, che secondo molti Johnson aveva intenzione di allontanare al più presto.
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