Anche l'Enea, il centro
specializzato romano che si è occupato di analizzare i campioni
di organi di Imane Fadil, la 34enne marocchina morta l'1 marzo
scorso all'ospedale Humantias di Rozzano (Milano) ha escluso la
presenza di radioattività dal corpo della giovane. Lo ha detto
ai giornalisti Mirko Mazzali, avvocato dei familiari della
donna, questo pomeriggio fuori dall'istituto di medicina legale
a Milano dove a breve inizierà l'autopsia.
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