Snam, la società italiana che gestisce la rete del gas, si lancia, ancora più convinta, nella sfida per fare dell'idrogeno l'energia del futuro. Entro l'anno raddoppierà i numeri della sperimentazione che miscela gas naturale e idrogeno al 10%, dall'iniziale 5%. E lo fa scegliendo il Sud: la rete di trasmissione di Contursi Terme (Salerno). La novità è stata annunciata in occasione dell'evento "The hydrogen challenge". Iniziativa a cui ha preso parte anche il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. "Dobbiamo avviare in Italia un'azione concreta e rapida per realizzare con l'idrogeno gli stessi risultati che abbiamo ottenuto con l'eolico, in questo modo recuperando il divario che ci separa da alcuni paesi del Nord Europa", ha detto il premier. E ha aggiunto: "L'Italia ha le riserve umane e le competenze tecnologiche per vincere, in tempi brevi, questa sfida". D'altra parte, ha fatto notare Conte, la Penisola "esprime realtà di assoluto rilievo a livello internazionale, come Snam, che hanno saputo precorrere i tempi e anticiparne tendenze". L'idrogeno non è solo sinonimo di energia pulita e di sviluppo, per l'Italia può essere ancora di più: una leva di rilancio del Mezzogiorno. "Sono proprio le regioni del Sud Italia, dalla Campania alla Puglia alla Sicilia, ricche di energia rinnovabile, quelle che potrebbero favorire l'affermazione dell'idrogeno", con positive ricadute su crescita e occupazione, ha sottolineato l'amministratore delegato di Snam, Marco Alverà. Un elemento "prezioso" quindi che deve essere valorizzato: basti pensare che "un kg di idrogeno riscalda una famiglia per due giorni, fa camminare una macchina per 130 km, produce 9 tonnellate di acciaio", ha spiegato il presidente di Snam, Luca Dal Fabbro. Il potenziale dell'idrogeno è riconosciuto ormai a livello internazionale. "E' un ottimo amico, che ci consentirà di trovare soluzioni alle principali sfide poste dai cambiamenti climatici", ha rimarcato il direttore dell'Agenzia internazionale dell'energia Fatih Birol, che ha spronato i governi ad "operare perché si eliminino gli ostacoli". Alla conferenza ha anche partecipato il ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, che a riguardo ha affermato come sia “necessario un patto con le imprese", anche non scritto ma "legato al riconoscimento del loro ruolo nel Paese". Patuanelli si è detto fiducioso circa "la possibilità di cogliere le potenzialità delle sfide e delle opportunità offerte da questa transizione". Lo studio Snam-McKinsey fa le cifre: "in Italia l'idrogeno potrebbe coprire quasi un quarto della domanda totale di energia nel 2050 in uno scenario di decarbonizzazione al 95%". Su questa scia sono stati firmati da Snam due accordi sui temi dell'energia sostenibile e dell'innovazione. Il primo è un memorandum of understanding con l'Autorità per l'Innovazione di Israele mirato a favorire la collaborazione tra Snam e aziende israeliane, in particolare start-up, nelle tecnologie innovative al servizio della green economy. Il secondo è un accordo quadro Snam-Cnr finalizzato a progettualità e analisi comuni per lo sviluppo dell'idrogeno e in generale dei gas rinnovabili e della modalità sostenibile. La collaborazione, in particolare, prevede l'avvio di un tavolo di lavoro congiunto per valutare studi di compatibilità di quantità crescenti di idrogeno nelle infrastrutture gas e nella mobilità, analisi di processi di cattura, trasporto e stoccaggio dell'anidride carbonica, studi di nuove tecnologie nel settore del biometano e in generale del low-carbon gas. Tra i progetti di Snam c'è anche il programma "plastic less" per eliminare la plastica dagli imballaggi entro il 2023 e dal 2020 cancellarla, nella versione monouso, dai distributori di bevande in tutte le sedi nazionali. Il gruppo ha inoltre dato vita ad un Osservatorio dedicato all'analisi dei fattori ESG (ambientali, sociali e di governance).
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Snam