"Acqua passata, con un punto interrogativo che è sempre dietro l'angolo, deve diventare un elemento di riflessione, di memoria consapevole per quelle morti in mare dei migranti che rischiano di restare silenziose". Lo ha detto il direttore della Fondazione Federico II Patrizia Monterosso a margine dell'inaugurazione, ieri sera in piazza del Parlamento a Palermo, della installazione 'Acqua Passata', ideata dall'artista palermitano Cesare Inzerillo e dalla stessa Monterosso, con la collaborazione del Comune di Lampedusa, dell'Assessorato alle Culture del Comune di Palermo, del Centro Regionale per la Progettazione e il Restauro e del progetto Snapshots from the Borders. "Non esistono cose inutili o scarti di vita di cui l'umanità può fare a meno. Il bisogno di ordine nelle nostre vite - ha aggiunto - rischia di semplificare il fenomeno dell'immigrazione e della morte di migliaia di uomini, donne e bambini, applicando uno schematismo sull'appartenenza e sull'esclusione, delle vite utili e delle vite superflue. Così facendo il dramma dell'immigrazione accresce ancor più la sua tragicità, perché ci si pone nell'atteggiamento di spettatori indifferenti dinanzi ad un numero sempre continuo di morti. Morti sorde che, con superficialità e distacco, rendiamo disumane. Pensiamo a quelle vite come insignificanti, inutili, come uno scarto. Per tutte queste ragioni - ha sottolineato Patrizia Monterosso - è necessario che la commemorazione si trasformi in un momento di lutto collettivo, che renda stridente l'eco di quelle morti". "Oggi inneggiamo alla vita e andiamo contro quell'indifferenza che è simboleggiata da un gioco perverso di un calcio balilla che indifferente digerisce elementi della quotidianità, elementi sacri della vita, e allora tutti insieme da questa piazza che si trasforma gridiamo il nostro 'no' all'indifferenza", ha concluso.
In collaborazione con:
Fondazione Federico II - Palermo