"Un sogno nel cassetto? Vedere Camera affermarsi sempre di più e magari ipotizzare una seconda sede in Italia o all'estero". Emanuele Chieli, torinese, è il presidente del Centro italiano per la fotografia fin dalla sua nascita. E' soddisfatto del bilancio dei primi cinque anni, ma ha anche tanta voglia di scrivere altre pagine del libro che racconta una storia di successo e il grande amore tra la fotografia e Torino.
"Cinque anni fa era una scommessa. Oggi possiamo dire di averla vinta. Camera ha saputo ritagliarsi un suo spazio radicandosi nel territorio, è diventata un punto di riferimento a livello nazionale e ha una buona visibilità internazionale", spiega Chieli.
La festa per il quinto compleanno è un regalo a Torino, che ha sempre risposto con passione alle iniziative di Camera.
"Abbiamo deciso di celebrare l'anniversario aprendoci alla città. Lo abbiamo fatto un po' perché il momento ci impone di andare all'esterno piuttosto che chiamare il pubblico da noi, ma anche per dire grazie. Con la città siamo cresciuti, è giusto condividere con i torinesi", sottolinea il presidente di Camera.
"Questo è un primo traguardo - osserva - un passo importante, ma pur sempre un primo passo. Guadiamo avanti con fiducia, consapevoli delle difficoltà del momento, ma non dobbiamo farci intimorire. Abbiamo intenzione di consolidare quanto abbiamo fatto finora, di aprirci ancora di più al territorio nazionale e di avere maggiore visibilità all'estero".
C'è un altro aspetto che sta a cuore al presidente Chieli.
"Camera è un esempio virtuoso di collaborazione tra pubblico e privato, è sostenuta da una pluralità di partner privati che operano a sostegno della cultura, dell'arte e hanno chiara la fruizione pubblica. Così siamo nati, così siamo oggi e sicuramente continueremo su questa strada".
In collaborazione con:
CAMERA - Centro Italiano per la Fotografia