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Al via processo per abusi tra i 'chierichetti del Papa'

A giudizio in Vaticano sacerdote di Como ed ex rettore del Preseminario

    Non è certo il primo processo per atti di pedofilia o reati sessuali commessi da prelati. Ma è il primo in assoluto per abusi su minori che sarebbero stati compiuti all'interno dello Stato vaticano, praticamente all'ombra di San Pietro d dell'attuale residenza papale. E' quello che si apre domani alle 9.30 nella piccola aula del Tribunale d'Oltretevere e a cui ha portato l'inchiesta sugli abusi tra i "chierichetti del Papa", gli allievi del Preseminario San Pio X sito all'interno delle mura leonine, a Palazzo San Carlo, proprio a due passi da quella Casa Santa Marta diventata nell'era-Bergoglio il domicilio del Pontefice. E a finire alla sbarra sono un sacerdote ex allievo del Preseminario, incardinato nella diocesi di Como, per i presunti abusi su altri allievi, e il rettore per favoreggiamento.

    Davanti ai giudici vaticani dovranno comparire, infatti, don Gabriele Martinelli, oggi 27/enne (ordinato sacerdote nel giugno del 2017 da mons. Oscar Cantoni, attuale vescovo di Como), con l'accusa di abusi sessuali che sarebbero avvenuti nel Preseminario San Pio X in anni precedenti il 2012, e don Enrico Radice, 71 anni, anch'egli della diocesi lariana, rettore del Preseminario all'epoca dei fatti, con l'accusa di favoreggiamento.

    Le indagini, aveva ricordato la Sala stampa della Santa Sede al momento del rinvio a giudizio, nel settembre dello scorso anno, erano state avviate nel novembre del 2017 "a seguito di notizie divulgate da organi di stampa". Nonostante i fatti denunciati risalgano ad anni in cui la legge all'epoca in vigore impediva il processo in assenza di querela della persona offesa da presentarsi entro un anno dai fatti contestati, il rinvio a giudizio è stato possibile in virtù di un apposito provvedimento di papa Francesco, un "rescriptum" del 29 luglio scorso, "che ha rimosso la causa di improcedibilità".

    Ad occuparsi per primi della vicenda dei "chierichetti del Papa" - gli alunni del San Pio X tradizionalmente servono messa nelle celebrazioni in San Pietro - erano stati il giornalista Gianluigi Nuzzi nel suo libro "Peccato originale" e la trasmissione tv Le Iene. L'istituto, voluto da Pio XII dal 1956, ospita gli studenti delle scuole medie inviati dalle diocesi di tutto il mondo per il cosiddetto "discernimento vocazionale", ovvero capire se esprimono una predisposizione al sacerdozio.

    E le inchieste giornalistiche avevano rivelato le testimonianze di ex allievi, anche con lettere inviate al Papa, che riferivano di atti sessuali compiuti nelle camere dell'Istituto, in particolare da parte di soggetti che sui più giovani esercitavano anche un potere di intimidazione. Una testimonianza riferiva anche del fatto che un abusatore era poi diventato sacerdote, oltre che del fatto che le segnalazioni non erano mai approdate a nulla di concreto. Chiamata in causa anche la diocesi di Como, cui istituzionalmente fa capo il Preseminario. E non è un caso che ora il processo riguardi sia i presunti abusi commessi in prima persona sia il "favoreggiamento" e quindi i relativi comportamenti omissivi.

    Convocato in Tribunale, come "persona informata dei fatti", anche Kamil Jarzembowski, uno degli ex chierichetti che accusano di molestie Gabriele Martinelli e la cui testimonianza ha fatto aprire il caso.

    Un fascicolo sulla vicenda è stato aperto anche dalla Procura di Roma, che a Martinelli, proprio per il ruolo inferiore rivestito nel Preseminario dalle presunte vittime, ha contestato oltre alle molestie sessuali l'aggravante dell'abuso di autorità. Ma intorno al processo in Vaticano, ancora prima della sua apertura, si concentrano le critiche delle associazioni di vittime della pedofilia, come Rete L'Abuso, che contestano - accusandone anche i responsabili - gli asseriti 'insabbiamenti' subiti dalla vicenda, sia in Vaticano che in passato nella diocesi di Como, prima che il caso esplodesse sulle pagine di libri e per l'azione dei media.

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