(ANSA) - ROMA, 12 APR - L'Uno Maggio, Libero e pensante, di Taranto festeggia i sei anni. Ma non è un compleanno felice. "E' paradossale che di Taranto, a livello nazionale, si parli ormai solo in occasione del concerto del Primo Maggio. Ma per noi è solo un mezzo per affrontare certi argomenti, altrimenti ignorati. I problemi, da quello sanitario a quello occupazionale, passando per quello ambientale, non sono affatto risolti come qualcuno vuol far credere". Parole amare quelle di Michele Riondino, che insieme a Diodato e Roy Paci è direttore artistico della manifestazione orgogliosamente indipendente, voluta dal Comitato Cittadini e Lavoratori Liberi e Pensanti, formatosi nel 2012 dopo il sequestro degli impianti inquinanti dell'Ilva, ora gestiti dal colosso mondiale ArcelorMittal.
L'attore, tarantino di nascita, da anni si spende con passione per la causa della sua città, se la prende con la politica, il Movimento 5 Stelle in particolare, che ha prima promesso e poi tradito. "Taranto è stata tradita. Il Movimento 5 Stelle l'ha usata per fare incetta di voti, alle elezioni ha sfiorato quasi il 50% delle preferenze, e poi l'ha lasciata al suo destino.
Hanno fatto loro le nostre idee, ma una volta al Governo hanno seguito la strada già tracciata dal PD. Quindi niente chiusura delle fonti inquinanti e niente riconversione, né economica né occupazionale. Anche io ho votato il Movimento perché mi fidavo, ci ho messo la faccia in televisione, nelle interviste. Siamo stati tutti traditi". E così quella prima era "la fabbrica assassina", "il mostro da chiudere", a risultato acquisito "non preoccupa più nessuno", dice amareggiato, durante la presentazione oggi a Roma, e sottolineando come a breve, il 24 aprile, sia atteso il ministro del Lavoro Di Maio "ed è chiaro che ricomincia la campagna elettorale". Dal 2013, Taranto ha rubato in parte la scena a Roma, "una piazza ormai abusata". "E nessuno avrebbe mai creduto agli artisti, tutti a titolo gratuiti, che siamo riusciti a portare al Parco Archeologico delle Mura Greche", dicono i tre direttori artistici. Quest'anno saliranno sul palco Max Gazzè con Elio, Malika Ayane, Colle der fomento, CorVeleno, Andrea Laszlo De Simone, The Winstons, Dimartino, Epo, Mama Marjas, Tre Allegri Ragazzi Morti, Istituto Italiano di Cumbia, Terraross, Bugo, Sick Tamburo, Bobo Rondelli, Maria Antonietta. Una line up che si arricchirà ancora nei prossimi giorni "e che è pensata per meriti artistici e non come passerella", sottolinea Roy Paci. A condurre Valentina Petrini, Valentina Correani e Andrea Rivera.
Non mancheranno anche ospiti provenienti dalla società civile: no Tav, no Tap, collegamenti con Ilaria Cucchi, con le madri di Plaza de Mayo a Buenos Aires. Esempi di donne che non hanno mai rinunciato a combattere. "L'Uno Maggio di Taranto è un atto rivoluzionario - aggiunge Diodato -, una piccola rivoluzione che sta cambiando le teste dei più giovani. Per chi nasceva a Taranto le prospettive erano due: Marina Militare o Ilva, ora si comincia a pensare e a credere che un'alternativa è possibile".