BOLOGNA - Trovare il modo migliore per coniugare impresa e innovazione, non dimenticando il fondamentale apporto del digitale. Nella seconda giornata de 'La Fabbrica delle idee' circa 60 figure del mondo istituzionale, industriale e tecnico hanno avanzato numerose proposte su questi temi, che confluiranno nel 'Libro la fabbrica delle idee' 2016, volume che riassume quello che gli esperti hanno 'ideato' assieme nel corso di questo format di Federbeton in corso al Saie a Bologna.
Se si parla di Bim (Building information modeling, avanzato modello progettuale per le costruzioni) e digitalizzazione - tema discusso al primo tavolo - le idee si incentrano su "un programma che permette con un processo collaborativo di recuperare risorse sprecate e calcolare il costo della vita di un edificio"; inoltre il modello progettuale "può essere applicato anche al patrimonio esistente" e non solo alle nuove costruzioni. Nel secondo tavolo - su innovazione e ricerca - secondo gli esperti "l'innovazione c'è nel settore, ma viene recepita troppo lentamente: è comunque necessaria per non scomparire dal mercato". Questo sviluppo deve essere comunque visto come un "tema di sistema e non della singola azienda".
Il terzo tavolo torna sul Bim (che in fondo ha impegnato tutti i relatori) e sull'innovazione dei processi costruttivi: per usare al meglio il modello progettuale, "il Bim deve inserirsi in un processo produttivo già efficace", e questo vuol dire migliorare l'utilizzo di tecnologie già esistenti nei processi produttivi, spiegano i relatori. "La formazione sul Bim deve essere inoltre approfondita e non improvvisata"; "questo programma è quindi la chiave di volta per innovarsi".
Digitalizzazione e sicurezza (anche sismica) è il tema discusso al quarto tavolo: per gli esperti è importante usare il Bim perché "aumenta la consapevolezza e cambia la mentalità. Ma non bisogna innamorarsi di questo strumento, bisogna anzi usarlo consapevolmente, perché il cantiere è molto diverso dalla teoria", anche in chiave antisismica. Ma soprattutto non bisogna aspettare l'obbligo per utilizzarlo, altrimenti si resta indietro coi tempi. Nel quinto tavolo su innovazione, digitalizzazione e controlli, si spiega che l'attenzione sui controlli e sulla qualità non nasce oggi, ma è sempre stata posta dai rappresentanti del settore ed "è importante l'uso del Bim su questi aspetti. Ma di sicuro le difficoltà del mercato alimentano i conflitti tra gli operatori". Di sicuro "ci deve essere uno sforzo normativo e un'importante lotta all'illegalità, necessità assoluta per garantire la qualità delle opere".
Domani terza giornata con altri cinque tavoli per approfondire le tematiche su #sicurezza, #rigenerazione e #territorio con tanti esperti.
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